- Le persone autistiche provano emozioni come tutti: spesso le esprimono in modo differente dalle persone neuro-tipiche: è quindi importante riconoscere le emozioni in se stessi e nel comportamento degli altri.
- I disturbi dello spettro autistico hanno un’origine neurobiologica, non sono causati da scarso affetto da parte dei genitori.
- II bambino autistico cresce con questa condizione. Se acquisisce col tempo nuove competenze, queste si “modellano” sul suo disturbo e assumono una qualità “autistica”. L’autismo quindi è una condizione che dura tutta la vita e comporta un funzionamento cerebrale definito neuro-diverso.
- Per aiutare un bambino autistico servono l’amore della famiglia, competenze specifiche e lavoro di rete.
- Così come le persone neuro-diverse si sforzano di imparare quanto più possibile per adattarsi al mondo dei neuro-tipici, anche questi ultimi devono imparare a comprendere le persone autistiche.
- Ci sono persone autistiche che mostrano talenti speciali, ma molti di più sono quelli che presentano significative difficoltà cognitive, comunicative e relazionali che rendono difficile una vita autonoma e indipendente.
- Ci sono comportamenti che le persone autistiche attuano e che sono funzionali ad esempio per abbassare l’ansia o per favorire la concentrazione; le persone neuro-tipiche non li comprendono e pensano che si debbano eliminare. In realtà è sempre bene valutare se e quali comportamenti si possono ridurre o sostituire.
- Per comprendere il funzionamento neuro-diverso delle persone autistiche sono disponibili molte fonti: ci sono pubblicazioni con le testimonianze dei protagonisti e dei loro familiari, dei professionisti che studiano e lavorano nel settore. Si può spaziare dalle case editrici, ai video sul web, ai film, ai numerosi siti istituzionali, delle associazioni e a quelli che si occupano di informazione sulla disabilità.
- Non si deve guardare solo ai punti di debolezza. Le persone autistiche, come tutti, hanno punti di forza, che sono da trovare e valorizzare per mantenere alta l’autostima, la motivazione e il senso di autoefficacia della persona. Ci sono punti di forza che possono essere utili per un percorso formativo ed un successivo inserimento lavorativo.
- Le persone autistiche possono avere un sistema percettivo particolare caratterizzato da iper o iposensorialità. Per favorire il benessere, l’apprendimento, la concentrazione, l’attenzione e la comunicazione occorre fare attenzione a come le persone autistiche percepiscono l’ambiente intorno a sé.
- Le persone autistiche sono una risorsa a scuola e anche negli ambienti di lavoro. Le soluzioni educative e didattiche adottate dai docenti in classe per venire incontro ai loro bisogni speciali risultano molto utili anche ai compagni a sviluppo tipico, così come la valorizzazione della cultura della diversità in classe.
L’interazione tra persone neuro-tipiche e neuro-diverse nei contesti lavorativi ha un effetto sorprendente: la comunicazione diventa più chiara ed efficiente, anche tra persone non autistiche, lo spirito di squadra acquista nuovo significato e, di norma, i dipendenti sono orgogliosi di lavorare in un’azienda aperta, che non considera la diversità come una bella intenzione, ma mette al centro l’idea che la diversità sia un arricchimento nel lavoro e nella vita di ciascuno di noi. - Nell’immaginario collettivo un autistico è prima di tutto la sua disabilità. Poi è sicuramente fragile, debole e sofferente. Ma un autistico è innanzitutto una persona ed è con questa presa di coscienza che si abbattono il pregiudizio e lo stigma sociale.